La radice di tanti disastri online? L’ignoranza digitale tra gli adulti

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Prima di parlare di rischi e conseguenze provocati da un cattivo utilizzo del web o dei social network, credo sia corretto soffermarsi e riflettere su quale sia la vera radice di così tanti comportamenti errati online: l’ignoranza digitale.  Vogliamo prendere un esempio di riferimento per aiutarci a comprendere meglio? Pensate al caso della scorsa settimana su quella povera direttrice di filiale di Intesa San Paolo. No, non voglio riparlarvene, l’ho già fatto qui, ma vorrei tenessi bene in mente quel caso per la riflessione di oggi.

 

Il social tardivo digitale resiste al cambiamento, è normale!

 

L’adulto e il suo approccio ai social spesso è fatto di resistenze al cambiamento. False convinzioni su quantoprima era meglio’ o ‘quanto sia difficile imparare’ lo portano a rifiutare il mondo digitale o, al contrario ad avere verso di esso uno slancio iper positivo. È chiaro, ad esempio, che colui che ha reso pubblico quel famoso video, che doveva rimanere ad uso interno, non abbia minimamente pensato alle conseguenze.
L’ignoranza digitale quindi non è da intendersi solo come ignoranza di tecnicismi o strumenti, ma, in senso più ampio, abbraccia ogni sfera e situazione che coinvolge il mondo del web e dei social… e i social network coinvolgono direttamente e intimamente le persone, nella loro identità. Prima ce lo mettiamo (tutti) in testa, prima comprenderemo, e prima renderemo questo mondo migliore usandolo correttamente per sviluppare relazioni online di valor, da quelle personali a quelle professionali.

 

Le conseguenze dell’ignoranza digitale sono il vero punto da cui partire

 

Se non ti sei mai fermato a riflettere sulle conseguenze che provoca l’ignoranza digitale (ignoranza senza volontà di offesa, ma prendendo il vero significato della parola, quindi di ‘colui che ignora), credo sia proprio arrivato il momento di farlo anche perché spesso, non si tratta solo del coinvolgimento di altri, ma anche di possibilità personali, lavorative, che perseverando con questi comportamenti non ci permettiamo di concederci. Ecco alcune delle conseguenze:

  • l’incapacità relazionale online che limita la possibilità nel riconoscere contatti potenzialmente fastidiosi o pe­ricolosi;
  • la maleducazione digitale;
  • la superficialità nella gestione tecnica dei propri profili soprattutto nelle impostazioni fondamentali relative alla privacy che tutelano la persona;
  • in caso di rapporti tra adulti e ragazzi, il rifiuto tecno­logico aumenta il divario generazionale e le possibilità comunicative;
  • auto-censurarsi dal comunicare online corrisponde a una auto-esclusione da tantissime possibilità personali e professionali che non possono realizzarsi altrove.


Cosa fare quindi?  Certamente è arrivato il momento di muoversi e uscire da dinamiche di pensiero come quelle appena scritte: giudicare il web o i social, senza cercare di attivarsi in modo positivo nel loro interno è davvero inutile. 

Ogni riflessione sulla social education, però richiede tempo e consapevolezza
Direi che oggi, ciò che è importante è cominciare a chiedersi se e dove ognuno, quindi anche tu, stai agendo seguendo resistenze, provocando quindi volutamente o meno delle conseguenze.
Buone riflessioni e… al prossimo post 😉

 

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Rosa Giuffrè

Consulente per la comunicazione digitale e Social Media Educator. Credo nel #futurosemplice e che Dio è nel cuore dei giovani

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